FITOTERAPIA: LA CALENDULA

LA CALENDULA

PIANTA SIMBOLO DELLA SCUOLA MEDICA SALERNITANA

  • Calendula Officinalis

  • Famiglia: Asteracee

  • Pianta erbacea annuale o biennale, alta dai 30 ai 50 cm con tipico colore dal giallo chiaro al giallo scuro che ne fanno di essa anche una pianta ornamentale, il colore è dovuto soprattutto ai composti flavonoidi. La droga si estrae dai capolini interi e dalle foglie. Fiorisce da maggio a ottobre.

  • Contiene: Glicosidi triterpenici saponine A/F): 6,25%; Alcoli triterpenici (azione antinfiammatoria): steroli; carotenoidi; flovonoidi ; olio essenziale; polisaccaridi; composti azotati (allantoina); Vit C; mucillagini; gomme; sostanze amare; resine; fenoli e tannini; tracce di pirogallici.

  • Il nome deriva dal latino calendae, termine che indicava il primo giorno del mese.

  • Si utilizzano per le preparazione galeniche i capolini interi o parzialmente fermentati e le foglie.

  • Ha azione antinfiammatoria, antivirale , antibatterica e antifungina.

  • Per via orale, sotto forma di di tisane ha azione antispasmodica, coleretica, e dismenorroica.

  • Per uso esterno ha azione è utile nelle stomatiti, afte, tonsilliti e faringite.

  • In pomata o gel (facile da preparare a partire dall’oliolito) è utile come cicatrizzante, antiflogosi, batteriostatica, ed anche negli inestetismi della pelle, in quanto ha un azione emolliente e ristrutturante

  • In commercio si trova la Tintura Madre a gocce: 35-40 gocce 2-3 volte al giorno, Pomata, gel; Tisana.

  • I fiori sono commestibili e si possono preparare ottimi e salutari piatti: come il risotto alla Calendula, dolci e altri piatti che oltre ad essere belli alla vista apportano elementi salutari per il nostro organismo.

  • Pio Vicinanza: presidente@uniposms.it 

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